The Il Mondo Nelle Mie Braccia |VERIFIED|
Giuseppe Parini compare come personaggio in quattro opere della letteratura italiana: nelle Ultime lettere di Jacopo Ortis di Ugo Foscolo del 1817, nell'Operetta morale intitolata Il Parini ovvero della gloria di Giacomo Leopardi del 1824, nelle Confessioni di un italiano di Ippolito Nievo del 1867 e nel romanzo storico Cent'anni di Giuseppe Rovani del 1869. In questi testi, Parini viene raffigurato in situazioni fittizie, spesso in linea con la rappresentazione del vate consolidata dalla critica: da un lato, un intellettuale saggio, umile, moderato e dignitoso; dall'altro lato, un uomo resistente ai dolori fisici provocati da una malattia sfortunatamente impostagli dalla Natura. Il passaggio del personaggio dalla Storia alla Letteratura rivela una personalita decontestualizzata e completamente astorica. Sul Parini delle Ultime lettere, Luigi Russo ha sottolineato le liberta creative prese dal Foscolo nella rappresentazione del poeta milanese:
\u00C8 un progetto scollegato dal Dojo, ma nato dalla stessa mission, con l\u2019idea di fare una cosa collettiva: ognuno ne traduce e registra alcuni, e alla fine piano piano li raccogliamo tutti. (Grazie a Davide, Marco, Linda, Tommaso, Erick, Maurizio, Iacopo, Augusto, Carolina, Vera, Emanuele, Salvatore, Lorenzo, Ariel, Alessandro, che si sono fatti avanti per dare una mano!) Se volete aiutarci vi accogliamo a braccia aperte (gli essay sono pi\u00F9 di duecento \uD83D\uDE05). Oppure potete iscrivervi per rimanere aggiornati, vi arriver\u00E0 una mail ogni volta che c\u2019\u00E8 un nuovo essay disponibile: paulgrahamita.substack.com/welcome
Il titolo descrive il carattere del founder che PG considera ideale: una persona ostinata, persistente, ma anche ingegnosa, nel senso di \u201Ccapace di trovare soluzioni agili e snelle a problemi imprevisti\u201D.
mi fai girare la testa quando ti giri in torno tu rovesci il mondo intero sottosopra sono sconfitto sono trapassato sono agganciato sono cotto io ti sto appicicato come la colla tu mi fai mi fai sentire affamato di te
"fammi vedere come fai quel trucco quello che mi fa urlare" lei disse "quello che mi fa ridere" lei disse e buttò le braccia intorno al mio collo "fammi vedere come lo fai e io ti prometto io prometto che scapperò via con te scapperò via con te"
silenziosamente lui ride e squotendo la testa striscia più vicino più vicino al piede del letto e più leggero dell'ombra e più veloce delle mosche le sue braccia sono tutte intorno a me e la sua lingua nei miei occhi "stai fermo stai calmo stai tranquillo ora mio prezioso ragazzo non agitarti così o io ti amerò anche di più perchè e troppo tardi per scappare o accendere la luce l'uomo ragno sta prendendo te come cena sta notte"
mi ricordo di te caduta tra le mie braccia che piangevi per la morte del tuo cuore tu eri bianca come la pietra così delicata persa nel freddo tu eri sempre così persa nell' oscurità mi ricordo di te come eri un volta lentamente affondata tu eri angeli così tanto di più di tutto quanto Oh mi stringi per l'ultima volta poi scivoli via lentamente apro gli occhi ma non vedo mai nulla
non c'era niente al mondo che io abbia mai voluto di più di sentirti nel profondo del mio cuore non c'era niente al mondo che io abbia mai voluto di più di non dover mai sentire lo spezzarsi di tutte le mie foto di te
quando ti vedo appiccicosa come labbra leccabile come i trips io non posso arrivare così lontano ma quando fai li broncio il modo in cui gridi forte mi fa venir voglia di iniziare e quando ti vedo felice come una ragazza che nuota in un mondo di show magici mi fa mordere le mie dita forte il pensare che avrei potuto lasciarti andare
e quando ti vedo micina come un gatto già proprio così desiderabile io non posso diventare così piccolo il modo in cui sei impellicciata il come fai le fusa mi fa venir voglia di toccarti tutta e quando ti vedo felice come una ragazza che vive in un mondo di finzioni mi fa rizzarre i capelli il pensiero che avrei potuto lasciare che te ne andassi
Oh Elise non importa cosa fai io so che io non sarò mai veramente dentro di te a far infiammare i tuoi occhi nel modo in cui dovrebbero nel modo in cui il loro blu potrebbe tirarmi dentro se solo lo volessero se solo lo volessero almeno io potrei perdere questa sensazione di avvertire qualcosaltro che si nasconde da me e da te ci sono mondi da separare con sguardi dolorosi e cuori spezzati e tutte le preghiere che le tue mani possono fare Oh io o preso proprio tutto ciò che tu hai potuto dare e poi ho gettato tutto via Oh ho getteto tutto via come buttare i volti al cielo come buttare le braccia intorno a ieri io rimasi e fissai com occhi spalancati di fronte a te e il volto che vidi restituì lo sguardo nel modo in cui avrei voluto ma io proprio non posso trattenere le lacrime come fai tu
"tu sarai tutte le cose al mondo che non sei mai stata vedrai tutte le cose al mondo che non hai mai visto sognerai tutte le cose al mondo che non hai mai sognato..." ma penso di essermi un po' confuso... sto seducendo o venendo sedotto?
il sole è alto sono così felice che potrei urlare e non c'è nessun altro posto al mondo in cui preferirei essere che qui con te è perfetto è tutto ciò che ho sempre voluto io quasi non posso credere che sia reale
una strana attrazione dispiega le ali varia ma nelle cose più piccole tu non sai mai come le cose cambieranno una strana attrazione dispiega le ali e si altera ma nelle cose più piccole tu non sai mai come le cose svaniranno
lei aprendo così ben preparata un sorriso nervoso io non potevo staccare i miei occhi da lei lei sussurrò "posso usare un po' del tuo rossetto?" è stato perfetto così credibile non ho potuto far altro che sentire che era vero e baciando la tintura rossa caddi tra le sue braccia protese...
una strana attrazione dispiega le ali varia ma nelle cose più piccole tu non sai mai come le cose cambieranno una strana attrazione dispiega le ali e si altera ma nelle cose più piccole tu non sai mai...
ma se lo fai ti perderai il mondo perchè lui non smette di girare qualunque cosa tu abbia sentito se lo fai ti perderai il mondo tu devi alzarti uscire e andare! già alzarti uscire e divertirti un po' tu devi alzarti uscire e andare! già alzarti uscire e farlo funzionare alzarti uscire e andare! tu devi alzarti uscire e andare avanti a vivere già è proprio così...
Oh ma fallo e ti perderai il mondo già sta accadendo proprio ora qualunque cosa tu abbia sentito fallo e ti perderai il mondo tu devi alzarti uscire e andare! già alzarti uscire e divertirti un po' tu devi alzarti uscire e andare! già alzarti uscire e farlo funzionare alzarti uscire e andare! tu devi alzarti uscire e andare avanti a vivere già è proprio così!
La maggior parte di noi passa la maggior parte del suo tempo ad organizzarsi la vita, i nostri piccoli problemi, le saghe, le vittorie, le sconfitte. Alla fine della giornata raccogliamo il nostro punteggio, non a favore o contro i grandi sistemi sociali o intellettuali del mondo, ma nei termini di quanto stiamo dalla parte delle persone che consideriamo e, forse, anche amiamo.
Nel tempo nel quale la rinvestita terra più che tutto l'altro anno si mostrabella, da parenti nobili procreata venni io nel mondo, da benigna fortuna eabondevole ricevuta. Oh maladetto quello giorno, a me più abominevole chealcuno altro, nel quale io nacqui! Oh quanto più felice sarebbe stato se natanon fossi, o se dal tristo parto alla sepultura fossi stata portata, né piùlunga età avessi avuta, che i denti seminati da Cadmo, e ad una ora rotte ecominciate avesse Lachesis le sue fila! Nella piccola età si sarebberorinchiusi gl'infiniti guai, che ora di scrivere trista cagione mi sono. Ma chegiova ora di ciò dolersi? Io ci pur sono, e così è piaciuto e piace a Dio cheio ci sia. Ricevuta adunque, sì come è detto, in altissime delizie, e in essenutrita, e dall'infanzia nella vaga puerizia tratta, sotto reverenda maestra,qualunque costume a nobile giovine si conviene apparai. E come la mia personanegli anni trapassanti crescea, così le mie bellezze, de' miei mali specialecagione, multiplicavano. Ohimè, che io, ancora che piccola fossi, udendole amolti lodare, me ne gloriava, e loro con sollecitudini e arti faceva maggiori.
Quello giorno era solennissimo quasi a tutto il mondo; per che, io con sollecitudineli drappi di molto oro rilucenti vestitami e con maestra mano di me ornataciascuna parte, simile alle dèe vedute da Parìs nella valle d'Ida tenendomi,per andare alla somma festa m'apparecchiai. E mentre che io tutta mi mirava,non altramente che il pavone le sue penne, imaginando di così piacere ad altruicome io a me piacea, non so come, uno fiore della mia corona preso dallacortina del letto mio o forse da celestiale mano da me non veduta, quella, dicapo trattami, cadde in terra; ma io, non curante alle occulte cose dagl'iddiidimostrate, quasi come non fosse, ripresala, sopra il capo la mi riposi, eoltre andai. Ohimè! che segnale più manifesto di quello che avvenne mi poteanodare gl'iddii? Certo niuno. Questo bastava a dimostrarmi che quello giorno lamia libera anima, e di sé donna, disposta la sua signoria, serva doveadivenire, come avvenne. Oh, se la mia mente fosse stata sana, quanto quelgiorno a me nerissimo avrei conosciuto, e senza uscire di casa l'avreitrapassato! Ma gl'iddii, a coloro verso i quali essi sono adirati, benché dellaloro salute porgano ad essi segno, elli privano lui del conoscimento debito; ecosì ad una ora mostrano di fare il loro dovere e saziano l'ira loro. Lafortuna mia adunque me vana e non curante sospinse fuori; e accompagnata damolte, con lento passo pervenni al sacro tempio, nel quale già il solenneoficio debito a quel giorno si celebrava. 2b1af7f3a8