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Mike Flanagan custodiva un sogno nel cassetto da anni e adesso, finalmente, sta lavorando affinché diventi realtà. L'apprezzato sceneggiatore, famoso per aver creato per Netflix serie come The Haunting of Hill House e Midnight Mass, ha svelato a Deadline che sta sviluppando una serie tv basata sulla monumentale opera di Stephen King La torre nera, una saga di otto romanzi che ha impegnato lo scrittore statunitense per oltre trent'anni. Il progetto è entrato in sviluppo grazie al nuovo accordo che Flanagan e il suo partner di produzione Trevor Macy hanno recentemente firmato con gli Amazon Studios, detentori dei diritti dei romanzi. La potenziale serie tv tratta da La torre nera, perciò, potrebbe arrivare prossimamente in streaming su Prime Video.
Mike Flanagan, che è recentemente entrato in affari con Amazon Studios tramite la sua Intrepid Pictures dopo aver collaborato per anni con Netflix, ha parlato del suo nuovo progetto come il suo "Santo Graal". Lo sceneggiatore è sembrato entusiasta di riuscire finalmente a lavorare concretamente a una serie basata su La torre nera, da lui a lungo sperata. "Non è detto che Amazon la trasformi in qualcosa di concreto. Ma è qualcosa a cui sto lavorando io stesso quindi sono davvero felice di riuscire a mettere finalmente qualcosa in piedi", ha dichiarato a Deadline.
La saga de La torre nera è stata già adattata in un film del 2017 con Idris Elba nei panni del protagonista Roland Deschain, un pistolero di un mondo postapocalittico che è alla ricerca della torre del titolo, fulcro di molteplici realtà. Nella versione cinematografica era coinvolto anche Matthew McConaughey nei panni della nemesi di Roland, l'Uomo in nero, ma l'esperimento si rivelò un flop. Tanto che Prime Video, che stava già sviluppando l'episodio pilota di una serie tratta dalla stessa opera, nel 2020 vi rinunciò. Mike Flanagan, tuttavia, sembra molto ottimista e ha in mente già "una serie di cinque stagioni seguite da due lungometraggi indipendenti". Non è spaventato dalla maestosità dell'opera, anzi. "Devi esserne intimidito per fare le cose per bene", ha concluso la sua intervista. Non ci resta che aspettare per scoprire se l'ambizioso progetto si concretizzerà.
Critics panned The Dark Tower, calling it "boring and flavorless" and "incomprehensible to newbies and wildly unfaithful and simplistic to fans of King's books."[80][81] On Rotten Tomatoes, the film has an approval rating of 15% based on 262 reviews with an average rating of 4.1/10. The website's critical consensus reads, "Go then, there are other Stephen King adaptations than these."[82] On Metacritic, the film has a weighted average score of 34 out of 100, based on 46 critics, indicating "generally unfavorable reviews".[83] Audiences polled by CinemaScore gave the film an average grade of "B" on an A+ to F scale, while PostTrak reported that filmgoers gave a 69% overall positive score and a 43% "definite recommend".[77]
Prior to the film being panned by critics, there was talk of a possible sequel. In an August 2017 interview with Collider, before the film was released into theatres, King expressed hope for a sequel film in addition to the television series by suggesting that it should be R-rated, have Roland wearing a hat and include the "lobstrosities" from The Dark Tower II: The Drawing of the Three.[94] In a 2017 interview with ComingSoon.net, three days after its general release, Arcel confirmed that, if a sequel were made, The Drawing of the Three would form the basis of the sequel, and that Eddie and Susannah would appear alongside Elba, McConaughey, Taylor and Haley reprising their roles as Roland, Walter, Jake and Sayre respectively.[95]
In ogni caso le prime impressioni sui contenuti è generalmente buona. Tra l'altro, come i beta tester ricorderanno, una prima versione di Raffaello - il principe delle Arti, era stata messa a disposizione sulla piattaforma nelle ore subito successive al lancio del 4K ed era apparsa di qualità non soddisfacente, soprattutto nelle scene molto scure, che risultavano corrette da una curva troppo aperta e quindi slavata e con gli effetti della compressione troppo visibili. Probabilmente per questo il docufilm era stato ritirato dopo un paio di giorni. Il problema però pare non fosse legato a un'errata codifica del film p a un basso bitrate, a una gestione imperfetta del contenuto HDR da parte del firmware di Sky Q, successivamente corretto. Rivisto ora fa tutto un altro effetto: gli scuri ora sono corretti e l'equilibrio dell'immagine piacevole. Certo, le riprese originarie non mancano di rumore video, che si manifesta anche nella visione e che potrebbe mettere in seria difficoltà un codec a basso bitrate: ma il risultato è godibile. 2b1af7f3a8